BarattoWave e il jazz
Articolo pubblicato su "Piazza Grande" del 21 Febbraio 2013
Roberto Casi alla chitarra e Michela Cartocci voce, sono ormai una presenza
fissa al mercato/rassegna di BarattoWave al parcheggio nuovo di via Mecenate ad
Arezzo.
Intorno alle ore 16 di ogni terza domenica del mese con il gelo, il vento, la
pioggia (o speriamo il sole), il duo jazz colora il mercato e va incontro alla
gente portando un messaggio nuovo e diverso...e cioè che la musica e la cultura
in genere devono essere offerte andando loro incontro e non attendendo il
pubblico, colto e preparato (e a volte annoiato), nelle sale concerto o nei
teatri.
Il mercato Ecoscambio di BarattoWave è oggi il palcoscenico ideale per questa
particolare formazione che offre un jazz contemporaneo forse meno comune da
ascoltare del cosiddetto jazz classico dei jazz club. L'impatto della loro
presenza è tipicamente scenico/teatrale. Invadono il campo rapidi e colgono di
sorpresa i presenti, quasi un blitz. L'intento è di condividere un momento
emozionale e quindi è quello di donare si un diversivo ma anche alcune
riflessioni. Il jazz è musica facile da recepire se inserita nel suo giusto
contesto e una piazza mercato dove la gente scambia cose e opinioni e sguardi e
sorrisi è il contesto giusto.
Il jazz ha questo seme buono in se, ha la sua forza nella sua origine che è di
totale condivisione senza barriere culturali, o di religione, o di razza, o di
pensiero politico. Il jazz si nutre di diversità e contaminazioni. Il jazz non
si nutre di accademismi, ma preferisce la strada.
Quindi Roberto Casi e Michela Cartocci riportano sulla strada ciò che è della
strada e la sua comprensione diventa facile e diretta.
Il repertorio è anche di autori classici ma non è certo classico il modo di
eseguirli.
Direi che il loro stile sembra proprio influenzato dal particolare contesto di
un parcheggio coperto moderno e molto metropolitano, come atmosfera. Definirei
il loro jazz certamente un jazz metropolitano tra l'artista di strada e il
ricercatore delle loft scene newyorkesi. Artisti estemporanei che si esibiscono
occupando vecchie fabbriche abbandonate o ambienti riservati da poeti ed
intellettuali: cantine o soffitte appunto...l'ambiente di Andy Warhol e Lou Reed
per intenderci. Questa loro presenza dà alla manifestazione un apporto
importante, oltrepassa l'utile e aiuta ad arrivare al necessario, che è
l'intento finale di BarattoWave...è utile incontrarsi, scambiarsi oggetti e idee
e confrontarsi con pensieri diversi, per scambiare e confrontare il proprio
valore o riportarlo a casa uguale, ma forse almeno spolverato. Quindi un
occasione di più per partecipare alla prossima edizione di BarattoWave, il
prossimo 17 marzo, è anche la loro bella e gradita presenza che ringraziamo.
Michela cartocci - voce Roberto Casi - chitarra
Ospite: Lorenza Casi - cembalo