Omaggio a Francesco Coradini nel XXV anno dalla sua morte

di Roberto Casi

Toscana Oggi Settembre 1997

Io devo molto a Francesco Coradini, ho fatto parte del Coro F.Coradini, ho pregato cantando le sue musiche, in particolar modo l''Ave Spes Nostra'. Questa città deve molto al maestro, non solo io. Pensate al Polifonico, ai tanti cori aretini, a quanta musica ci ha lasciato e che è purtroppo poco eseguita. Francesco Coradini era stimato da molti grandi artisti, uno per tutti Arturo Benedetti Michelangeli. Ma a quanto pare non molto dai direttori di coro di questa città.
Le critiche che gli vengono rivolte sono che la sua musica è troppo melodica e non in linea con gli autori del suo tempo, una critica che viene rivolta anche ad altri, per dire la verità, ad esempio a Lorenzo Perosi e a Puccini.
Mi permetto di dire che le composizioni di Francesco Coradini non sono banalmente melodiche ma squisitamente melodiose. I riferimenti con il gregoriano sono continui e questo obbliga a rimanere in certi binari compositivi. Ma soprattutto dobbiamo pensare a quanto sia funzionale la sua musica per il servizio liturgico, cosa non facile da capire per chi come me, in passato, pensava che il termine musica sacra rappresentasse solo uno stile musicale. Coradini componeva per i fedeli, per la Chiesa.
La musica Sacra dovrebbe ritornare ad essere eseguita nelle Chiese durante la Messa, luogo e momento più adatto a lei.
Invito tutti i direttori di coro a non dimenticare che la musica sacra è soprattutto "sacra", solo considerando questo si può capire ed apprezzare Francesco Coradini: compositore ideale della nostra Chiesa. Chiunque l'abbia conosciuto lo ricorda con grande affetto e con un po' di commozione non potendo dimenticare l'ultimo periodo della sua vita lontano da Arezzo.
Lancio un invito agli organizzatori della 'Rassegna di Musica Sacra'. perché non proporre un concorso per compositori di musica sacra intitolato a Francesco Coradini?

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