La gratuità non offende
Lavorare come
artista ed essere pagati non è un passaggio obbligato. Essere
pagato, ad esempio, significa prendere almeno 500 euro a
concerto o a spettacolo. Sotto questa cifra si chiama rimborso
spesa e fino a cento euro si chiama mancia. Ma i modi per farsi
pagare sono di vario genere. Si guadagna a volte di più con la
gratuità che col chiedere soldi, magari diventando antipatici
per cifre minime poco dignitose. Si guadagna perché arrivano
allievi, si creano situazioni inimmaginabili prima di accettare
un'esperienza magari fuori dal proprio ordine di idee. Un
artista riesce a creare situazioni altrimenti che artista è...
Si parte dal lavoro in strada e si suona ai funerali, ma anche
si creano situazioni parallele. Se vado a suonare nel bar sotto
casa mia gratis forse mi porto a casa una torta e un insegnante
che mi sente mi invita nella sua scuola a fare un corso, se mi
danno cento euro e devo fare cento chilometri non ci guadagno
niente di più. La dignità non viene perduta con la gratuità ma
con l'accettare cifre da fame e soprattutto con l'accettare cose
che non ci valorizzano.
Roberto Casi
26/11/2015
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