L’ansia nel ricordo degli altri

 Nel viaggio verso Stia ho sentito addosso la battaglia di Campaldino e anche la solitudine di mia nonna che mi saluta da in cima alle scale. Ho visto i viaggi di mio padre in moto verso la sua amata (mia madre). Poi la fabbrica del lanificio dove mia nonna e mio zio hanno lavorato e ho visto mio nonno all'uscio della sua bottega in piazza Tanucci. I 17 partigiani uccisi al vecchio cimitero che mio cugino fotografò, sono il ricordo di un sacrificio...e Antonella morta nell'incidente proprio lì nell'angolo della strada mi fa sempre pensare che è stato un bene che un disguido non ci abbia fatto fidanzare. Però quella strada mi impedisce di ricordare l'amore, cancellato, annientato dalla morte, Ho sentito tutto quello che non ho vissuto e non ho visto, ma solo immaginato. Sentimenti degli altri che impallano i miei creando solo confusione. Nel viaggio di ritorno ho restituito i ricordi che non voglio più avere. Li ho seminati sulla strada e lasciati morire. Svanire. Lascio spazio. Ad ognuno la sua vita può bastare.


Roberto Casi

26/1/2016

 

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