Necessità e strada
Comunque il
ciclocross lo abbiamo inventato noi a Gello. Quando nel 1974
decidemmo di invadere la vicina pista da motocross di Tregozzano,
con i mezzi a nostra disposizione. ..la bicicletta. Io Vincenzo,
Alessandro e mio fratello Stefano ..poi si aggiunse Donatello,
più grande, apparentemente ragazzo calmo ma in realtà il più
scapestrato di tutti. Ci preparavamo con minuziosa
organizzazione...gomme di ricambio, toppe, l'immancabile mastice
(sento ancora il suo odore). Per togliere la gomma usavano i
manici dei cucchiai e ancora a casa di mia madre ci sono nel
cassetto i cucchiai tutti piegati. ..(mamma non butta niente!).
Vincenzo e Donatello fecero anche il famoso discesone e al suo
atterraggio si ritrovarono entrambi la bicicletta smezzata. Io
in un salto mi rupi il piede sinistro atterrandoci sopra con il
pedale della bicicletta.
L'hockey su strada è sempre un' invenzione nostra. Questa volta
del 1970...via Piemonte. Le porte erano gli ingressi a due
interni. C'era un gran cercare di legname principalmente alla
falegnameria ALA di via Umbria, la stessa che ci forniva
materiale per i carrettini. Il padre di Stefano Montali, che poi
si trasferirono a Parma e mai più rivisto. Il padre fece a
Stefano una mazza che era un capolavoro!...intarsi, piegatura.
.. noi, comuni mortali, avevamo un palo con un tassello
inchiodato male in fondo. Più facile fare la mazza per il
portiere: una specie di cartello stradale messo al contrario.
Chiaramente tutto avveniva tra le auto parcheggiate e la signora
che immancabilmente si affacciava ad informarci che il figlio
doveva studiare e facevamo troppo rumore (mi sono sempre chiesto
cosa studiasse. ..poi l'ho saputo: ragioneria. ...ma vai!).
Insomma, il bisogno, la strada, fanno più dell'università e
delle accademie.
Roberto Casi
27/8/2016
<indietro
|