Il sassolino
Ho fatto parte per
circa 35 anni di un ambiente, quello del canto, che non mi ha
mai minimamente rappresentato e credo che oggi si veda anche
molto bene a prima vista. I motivi che mi hanno spinto a
partecipare a questo mondo sono stati i soldi, che ai tempi ne
circolavano, e quel sentimento gioioso che provo ancora mentre
canto. Un autoerotismo a cui non mi sono sottratto. Oggi tutto è
morto e la mia gioia è grande. Ho tappato la mia bocca perché
sentivo che non ero in un luogo sereno e sentivo molto giudizio
intorno a me. Non era semplicemente il mio ambiente. Fascista,
comunista fascista. La maggior parte fatto di gente che non sa
cantare, non sa suonare, non sa dirigere ma è molto amica. Si
inventano situazioni adatte a costi enormi e si compiacciono di
fare parte di quel contesto. Oggi io non ho da tappare bocche e
mi sento libero. Una condizione bella perché non mi aspetto
niente da nessuno e sento e vedo che io sono la mia produzione
migliore. Il canto, ma tutto, è per me senza giudizio e senza
attesa.
Roberto Casi
04/06/2019
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