Le ciliegie del peccato

Vicino alla casa di Vincenzo e Sandro c'era il grande albero dalle ciliegie bacate. Dovevamo camminare un po'...scendere il poggio e risalirlo dall'altra parte quasi per intero..ed enorme, imponente, compariva l'albero malefico. In bilico sul fosso aumentava il suo tono sinistro. Tutto intorno rovi ed erba alta. La sua fama teneva lontano tutti e la sua chioma, mai potata, dava un senso di anarchia e ribellione. Neanche sapevamo se avesse un padrone o se per scaramantiche leggende il proprietario avesse deciso di abbandonarlo a se stesso....che immagine inquietante...."..eppure albero, vorrei averti, vorrei mangiare dei tuoi frutti...possibile che tutte tutte siano bacate?". Con Vincenzo e Sandro decidemmo di osare l'assaggio...aprimmo diverse ciliegie e tutte avevano il baco bianco che si torceva fuori. Che storia questa dell'albero dalle ciliegie immangiabili....peccato...cosė bello...e cosė pieno di palline rosse che i rami si piegavano fin quasi a terra. Che tentazione!..."..insomma ...giovani Adami....vogliamo almeno provare l'ebbrezza del peccato originale se non quella della gola??"..e ci gettammo sui suoi frutti polposi, ancor di pių dalla carne oltre che dal frutto...e mangiammo e mangiammo e ancora mangiammo, vendicando il primo uomo superbo, pagando volentieri il prezzo di un mal di pancia infernale.


Roberto Casi

10/6/2014

 

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