La lirica
Quando la lirica non è ai massimi livelli non
ha eguali per cattivo gusto. Tutto appare inutile, spreco di
soldi e di energie... pare il ritrovo sbandato di un gay pride di
periferia, la festa danzante alla sagra del rondone, l'ultimo
dell'anno alla casa pia del comprimario, San Valentino con
Dolfino el Migola che balla da solo a San Lorentino e la Mariona
che gli tiene il tempo ( Dolfino storico fisarmonicista rimasto
nella memoria per essere caduto rovinosamente dal palco con la
sua fisarmonica e da quel giorno se ne sono perdute le tracce,
il Migola..era il Migola... ogni paese ha un Migola..eh?!..la
Mariona...bè lasciamo perdere, la "gradisca" della vecchia
autostazione..)...la lirica appena sotto il livello eccelso dove
"sublime" è la regola, appare come la pomarola rancida e l'aglio
moscio, il pane che ha quel muffino e il formaggio masticone, il
dattero cartone, la banana attaccata alla buccia, la minestra
tiepido piscio, il pane che si sbriciola sopra il salame e ti si
infila nella manica....la lirica quando non ti eleva per la sua
somma arte ti attorciglia i maroni, ti fa crescere bolle nel
naso, ti fa scoppiare candidosi in gola, ti fa pensare che tutto
ormai è perduto..Berlusconi o no la vita non vale la pena
d'essere vissuta...era meglio si quel posticino da sagrestano,
ma ormai è perduto pure quello. Viva l'Italia, viva la mamma,
viva pure Dolfino..accetto ogni sentimentalismo da "..non ho
nulla da salvare" ma, prima della disfatta...il Rigoletto a
Ponte Nano nel '96 chi c'è andato a vederlo??..eh?!...voglio i
nomi!
Roberto Casi
6/1/2012
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