Novembre 1993...ancora studio canto
privatamente con il vecchio e caro Sergio Catoni, ma inizio ad
essere stanco...ho bisogno di nuove cose o forse di pausa...come
poi avverrà. La notizia della morte di Federico Fellini arriva
improvvisa e inaspettata dato che pareva essersi ripreso dal
malore dei giorni precedenti. Ma i malati di cuore, aneurismi,
circolazione (lo capirò più avanti con mio Padre), muoiono
proprio così..improvvisamente...proprio quando pare essersi
ripresi...Violetta....tutti Violetta de "La Traviata"
sembrano..."Fu debolezza! ora son forte...Ah! io ritorno a
vivere...Oh gioia!"...
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la morte arriva silenziosa e appare vita.
Quel giorno alle 17 avevo la solita lezione di canto a Rufina...un
bel percorso...Firenze, poi cambio..al ritorno Pontassieve...solo
perché scopro che, facendo questo illogico giro, posso
risparmiare ben cinque mila lire di biglietto!!! Una
fortuna!...Praticamente per andare a lezione di canto perdo un
intero giorno..e diversi soldini pure eh...Chissà dove li
trovavo...ecco perché credo in Dio...perché misteriosamente...li
trovavo sempre. Mai perduta una lezione, mai rimandata per
impegni...e due volte la settimana eh...non poco. Ma quel giorno
la notizia della morte di Federico Fellini mi scuote oltre
l'inimmaginabile...scopro che...Fellini è mio Padre...e non
posso non vederlo per l'ultima volta...anche senza funerale, ma
voglio vederlo...lì a Cinecittà...esposto al pubblico...lì...al
Teatro 5...casa sua. Che strano...anni dopo mi troverò nella
stessa situazione alla morte del mio vero Padre. Avevo un
concerto a Milano anzi a Lecco nella chiesa di Pescarenico..con
Giulia Lazzarini...lei recitava Judicium Extremum ed io cantavo
la morte. Ma è a Milano, durante le prove, che vengo a sapere
della morte di mio Padre. Milano e morte, nessuna stonatura.
Stanno bene insieme. Vengo giù..lo vedo..e torno a Lecco al
concerto senza andare al funerale. I funerali sono per i vivi.
1993...l'anno del "fenomeno" in politica...il nemico di Fellini,
Berlusconi, decide per il simbolo di Forza Italia di usare le
nuvole dietro alla scritta, rubate proprio dalle nuvole messe
come sfondo al feretro di Fellini...che macabro!. Quelle nuvole
poi, erano una citazione...una scena del suo film "Intervista"
con il giovane Sergio Rubini. Astuto Berlusconi..una volpe...pronto
sempre a utilizzare il miglior slogan, la migliore immagine...e
con il piacere di rubarlo a colui che più lo aveva combattuto e
criticato..Federico Fellini. Criticato per quel modo invadente
di usare le pubblicità in mezzo ai suoi film...e per tante altre
cose che più avanti tutti, proprio tutti belli e brutti avremmo
compreso bene bene.
Telefono al mio Maestro e gli dico...non posso oggi venire a
lezione...ho un impegno irrinunciabile....non gli dico cosa...e
volo a Roma...volo..cioè...col treno espresso italiano...ma
quanto serviva c'era e comunque ci sarei andato anche in
autostop. Arrivo a Cinecittà...qualcuno gira un film
all'ingresso e riprende la folla che accorre al feretro..vengo
ripreso anche io ma...quale film??..un giorno lo scoprirò. Entro
dentro al Teatro 5 e osservo ogni minimo particolare...guardo un
angolo di cemento e penso...anche altri lo avranno guardato..anche
Federico. La bara è in fondo...musica di sottofondo...qualche
attore comprimario col vestito di scena, un omaggio. Riconosco
una nonna punk del film "La Voce della Luna"...gente semplice,
solitamente rifiutata dalla società e "raccattata" da Federico
con amore e rispetto. Prego forse, non ricordo bene...osservo il
fondale di nuvole...odierò l'uso così offensivo che ne verrà
fatto pochi mesi dopo e per rivincita lo metterò come sfondo
anche io nella foto di presentazione del mio sito...tiè! Osservo
l'adesivo nel lato destro della bara, un adesivo dell'impresa
funebre...lo tengo a mente..voglio un ricordo solo mio.
All'uscita si può firmare il registro delle presenze e con
pazienza aspetto il mio turno...non voglio perdermi questa
occasione...firmo...ci sono..esisto. Ma mi manca un altro rito...la
pasta e cappuccio al bar di Cinecittà...fila...e vai fatta anche
questa. Ho però un informazione unica!!...attraverso un disegno
di Fellini nella partecipazione delle sue nozze lui ha scritto
l'indirizzo di casa..via Margutta..numero e tutto....vado a via
Margutta...noto un auto della polizia e loro notano me...si
barricano dentro l'auto...chissà cosa pensavano...sono buono,
anzi sono un parente...sono il figlio!..uno dei tanti figli che
gli artisti lasciano anche dopo la loro morte..figli d'amore e
eredi di tensione emotiva, portiamo il coraggio per discendenza
e una lampada di Spirito per fare ancora famiglia nonostante
tutto.
Oggi il Teatro 5 è andato a fuoco...non pare manco un incendio
doloso..c'erano dentro anche le scene di Maria de Filippi...ma
certo, tutto un rogo vai! Tutto brucia...ma non è lo Spirito
questo...è Federico Fellini che si è suicidato da morto..ha
mandato il suo segno..dice...ora basta!
Quanti siamo noi, i figli di Federico Fellini? Quanti fratelli?
Rifacciamo famiglia, con coraggio..su!
20/07/2012