La società malata
La città è vuota. Sono diverse notti che esco e non trovo
nessuno. La gente è in casa ma non esce...attende la ripresa del
lavoro...il lavoro aggrega...oltre il lavoro i luoghi di ritrovo
sono inesistenti, distrutti. Se il lavoro non è più garantito
non è garantita la vita sociale. Volevano isolarci, creare paura
e depressione. Prima hanno distrutto i punti di unione: le
piazze, i teatri, i cinema che oggi sono solarium o meglio
bordelli dove prenoti il posto, entri, consumi, sei consumato,
esci e avanti il prossimo cliente. Così le feste di paese e di
partito...oggi ci sono i gazebo. L'aggregazione è fuorilegge...vietato
ritrovarsi. Questa è una malattia sociale...la gente ha paura.
Roberto Casi
21/08/2012
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